Tornare alla piena occupazione dei luoghi culturali. Scienza e istituzioni insieme per la ripresa di cui tutti abbiamo bisogno

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La sensazione di stupore nel vedere la sala piena è stata così forte da farmi riflettere su cosa mi stupisca ora rispetto al passato. Mesi e mesi di restrizioni sempre maggiori e difficili da digerire e ora non riusciamo a guardare un film senza pensare “guarda lì, nessuno che indossi la mascherina” quasi come se quella sullo schermo fosse davvero una dimensione parallela, o ad andare al cinema e sederci vicino a uno sconosciuto. Da mesi ormai prenotavamo il biglietto per non rischiare di rimanere fuori dalla sala senza nessun tipo di scocciatura, ben contenti di non trovare nessuno nella poltrona accanto una volta dentro. Abbiamo iniziato a vedere il lato positivo delle restrizioni, a ragionare con un’ottica diversa, adattandoci a un modo di vivere che se ce lo avessero presentato in un film anni fa avremmo guardato con stupore. 

Ora dall’11 ottobre cinema e teatri sono tornati al 100%, torna la piena capienza per i luoghi della cultura che tanto hanno sofferto durante questa pandemia. Una boccata d’ossigeno, come dice la ministra Gelmini, sia per il Paese che per tante attività economiche. Un passo verso una normalità che forse non ci ricordavamo più, tanto da creare stupore. E’ anche un passo ottimistico che il governo ha fatto cambiando addirittura le percentuali indicate dal Comitato Scientifico che suggeriva una capienza dell’80% per cinema, teatri e sale al chiuso.  

Perchè forse è davvero ora, finalmente, di guardare avanti senza farci intrappolare dalle paure di questo periodo difficile. Per farlo però abbiamo tutti bisogno di rassicurazioni e in questo oltre al lavoro delle istituzioni, la ricerca è un alleato fondamentale. Tornare alla normalità sta passando infatti per la campagna vaccinale, che ad oggi vede oltre 86 milioni di dosi somministrate. Ma è anche vero che “la pulizia, insieme ai vaccini, è ciò che più in assoluto ha contribuito a ridurre le malattie”. Questo è quanto affermato dal Walter Ricciardi, Professore ordinario d'Igiene e Medicina Preventiva e Consigliere scientifico del Ministro della Salute, che ci fa riflettere anche sul fatto che le vaccinazioni hanno fatto sparire solo il vaiolo, ciò che contribuisce a ridurre le malattie è l’igiene. Per questo motivo tornare alla normalità significa anche mantenere alta l'attenzione sul tema della pulizia e della sanificazione, non solo in ottica presente ma anche e soprattutto futura, per il benessere non solo delle persone ma anche dell’ambiente.

Per rendere possibile vivere e lavorare in luoghi sicuri, noi di Viraschutz abbiamo intrapreso un determinato e impegnativo percorso di ricerca e sviluppo già da prima dello scoppio della pandemia. E’ anche per questo che nonostante ci stupiamo davanti alle abitudini che cambiano, abbiamo fiducia nel futuro e nella scienza, e accogliamo con ottimismo i passi avanti che ogni giorno la nostra società fa verso la ripresa.
Ambienti sanificati 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 nel rispetto dell’ambiente ci sembravano un obiettivo lontano, ma ora la nostra soluzione è a disposizione di tutti ed è la giusta alleata in questo momento in cui abbiamo bisogno di riprenderci le nostre vite, e per farlo abbiamo bisogno di sicurezze. 

Fonti:
Cinema e teatri tornano al 100%. Il governo approva all'unanimità le riaperture - Rai News
Riaprono le discoteche e aumentano le capienze: le nuove misure al via dall' 11 ottobre - Il Fatto Quotidiano
Vaccinati oltre 43 milioni di italiani - L'Huffpost

ANGELA FANUCCI
Con un background in marketing e comunicazione interculturale d’impresa, Angela è la giovane Demand Generation Manager del team Viraschutz.
É appassionata di storytelling e da sempre affascinata dalla scienza. Una delle cose che le piacciono di più di questo lavoro è che attraverso gli articoli, scritti spesso a quattro mani con la Prof.ssa Roberta Censi, possiamo fare comunicazione scientifica autentica e metterla a disposizione di tutti.
Ama leggere e scrivere ed è il nostro occhio attento sul mondo, perché in fondo è quello che accade intorno a noi che guida la ricerca Viraschutz.

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